Gli Ancaiani si distinsero costantemente come uomini di governo, di chiesa e di cultura, si procurarono vasti dominî nella bassa Umbria ed ebbero per molti secoli la commenda ereditaria della celebre badia presso Ferentillo. Luigi A. fu nel sec. XVI rettore dell’Universita di Padova. Ad Antonio A. il Goldoni dedicò la commedia ‘Gli innamorati’; Carlo A. (1763-1842) fu nel campo militare uno dei personaggi più in vista del suo tempo e tra l’altro comandò I’esercito pontificio che a Faenza nel 1797 fu sconfitto dai francesi; Mario A., fu il primo arcivescovo quando Spoleto fu innalzata ad (1821); Ludovico A., figlio di Carlo, eresse ad Assisi l’orfanotrofio che porta tuttora il suo nome (1861). Il palazzo, straordinariamente ricco di dipinti, oggetti d’arte, mobili di pregio etc., di cui nulla rimane, fu venduto il 1820 alla Camera apostolica; dai primi del secolo scorso al 1927 è stato residenza del governatore, della Prefettura del Trasimeno, della Delegazione Apostolica e della Sottoprefettura. Oggi è proprietà comunale e oltre ad ospitare gli uffici delle Poste, è sede del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, importante istituzione sorta nel 1951 […] allo scopo di promuovere ricerche, pubblicazioni e convegni annuali che abbraccino ogni aspetto della civiltà altomedievale.
L. GENTILI, L.GIACCHE’, B.RAGNI, B.TOSCANO, L’Umbria, Manuali per il territorio, 2, Spoleto, Roma, 1978, pp. 234-236.
N.B. Gli enti indicati con sede nel palazzo si riferiscono al 1978 e non ad oggi.