Approvazione Prefettura di Perugia
Annotazione nel registro delle persone giuridiche
P.G. N. 1153 P.A. N. 1154
Ai sensi degli Artt. 2 e 4 del D.P.R. N. 361/2000 Fondazione Centro Italiano di Studi Sull’Alto Medioevo
Fondazione Centro Italiano di Studi Sull’Alto Medioevo
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Gli organi della Fondazione sono:
Il Presidente:
Enrico Menestò.
Il Consiglio Scientifico:
Ermanno Arslan, Paolo Cammarosano, Antonio Carile, Guglielmo Cavallo, Giuseppe Cremascoli, Fabrizio Crivello, Carla Falluomini, Paolo Grossi, Francesco Stella, Massimo Montanari, Antonio Padoa Schioppa, Francesca Romana Stasolla, Giuseppe Sergi.
Il Consiglio di Amministrazione:
Antonio Carile, Antonio Padoa Schioppa, Mario Rampini, Francesca Romana Stasolla
Il Collegio dei Revisori: Lucio Grimaldino, Roberto Rossi, Francesco Ruggieri, componenti effettivi Leonardo Casini, supplente
Presidenti Onorari
Ovidio Capitani, 2006
Organi del C.I.S.A.M dal 1952
Presidenti Onorari
Giuseppe Ermini, 1977-†1981; Ovidio Capitani, 1997-†2012
Presidenti
Giuseppe Ermini, 1952-1977; Raoul Manselli, 1977-†1984; Ovidio Capitani, 1985-1997; Enrico Menestò 1997.
Consiglieri
Giovanni Antonelli, 1987-2003; Girolamo Arnaldi, 1970-1997; Ermanno Arslan, 1998; Wart Arslan, 1961-†1968; Ottone d’Assia, 1993-†1998; Franco Bartoloni, 1952-†1956; Giulio Battelli, 1978-2002; Carlo Battisti, 1958-†1977; Enrico Besta, 1952-†1952; Ottorino Bertolini, 1952-†1977; Gian Piero Bognetti, 1952-†1963; Paolo Cammarosano, 2000; Michelangelo Cagiano De Azevedo, 1967-†1981; Francesco Calasso, 1956-†1965; Ovidio Capitani, 1970-1985, 1997; Antonio Carile, 1985; Guglielmo Cavallo, 1989; Carlo Cecchelli, 1952-†1961; Giorgio Cencetti, 1952-†1970; Gino Chierici, 1952-†1961; Nicola Cilento, 1982-†1988; Francesco Cognasso, 1952-†1986; Giuseppe Cremascoli, 1997; Letizia Ermini Pani-†2018, 1992; Giorgio Falco, 1952-†1966; Gina Fasoli, 1966-†1992; Ezio Franceschini, 1952-†1983; Fausto Franco, 1952-†1968; Arsenio Frugoni, 1969-†1970; Vito Fumagalli, 1984-†1997; Tullio Gregory, 1977-†2019; Paolo Grossi, 2000; Pasquale Laureti, 1952-†1961; Pier Silverio Leicht, 1952-†1955; Claudio Leonardi, 1970-†2010; Raoul Manselli, 1961-1977; Gisberto Martelli, 1968-1980; Carlo Alberto Mastrelli, 1977-†2018; Enrico Menestò, 1997; Massimo Montanari, 1997; Angelo Monteverdi, 1952-†1967; Carlo Guido Mor, 1952-†1990; Raffaello Morghen, 1952-†1983; Giovanni Orlandi, 1983-1993; Antonio Padoa Schioppa, 1986; mons.Pio Paschini, 1952-†1963; Giovan Battista Pellegrini, 1979-2001; Adriano Peroni, 1982-2019; Agostino Pertusi, 1968-†1979; Giovan Battista Picotti, 1957-†1970; Alessandro Pratesi, 1981 – 1996; Angiola Maria Romanini, 1981-2000; Mario Salmi, 1952-†1980; Giuseppe Sergi, 1997; Giovan Domenico Serra, 1952-†1958; Ernesto Sestan, 1959-†1986; Luigi Simeoni, 1952-†1952; Giovanni Tabacco, 1965-†2002; Pietro Vaccari, 1952-†1976; Giuseppe Vidossi, 1952-†1969; Gustavo Vinay, 1961-1977; Cinzio Violante, 1963-†2001; Giulio Vismara, 1977-1999.
Direttori
Giovanni Antonelli, 1952-1987; Enrico Menestò,1987-1997; Stefano Brufani, 1997-2002.
Consiglieri Aggregati
Girolamo Arnaldi, 1968-1970; Giulio Battelli, 1970-1978; Ovidio Capitani, 1968-1970; Claudio Leonardi, 1969-1970; Carlo Alberto Mastrelli, 1968-1977; Giovanni Miccoli, 1970-1977; Giovan Battista Pellegrini, 1969-1979; Adriano Peroni, 1969-1982; Alessandro Pratesi, 1977-1981.
Esperti
Ottone d’Assia, 1979-1993; Letizia Ermini Pani, 1979-1992.
Presidente:indennità annua lorda € 11.700,00
Componenti C.d.A.: gettone di partecipazione alle riunioni € 270,00
Collegio dei Revisori:
– Presidente indennità annua € 2.579,72
– componenti indennità annua € 1.719,81
– gettoni per partecipazione riunioni C.d.A. € 270,00
Contatti
Fondazione Centro Italiano di Studi Sull’Alto Medioevo
Nuova sede operativa:
Palazzo Arroni – via dell’Arringo, s.n.c.
06049 Spoleto (PG)
Tel. e fax + 39 0743 225630
e-mail: cisam@cisam.org
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PM | 15 – 18 | 15 – 18 |
REFERENTI INDIRIZZO E-MAIL
Coordinatore scientifico, prof.Massimiliano Bassetti:
e-mail: massimiliano.bassetti@cisam.org
Coordinatrice amministrativa, Alessandra Massari:
e-mail: alessandra.massari@cisam.org
Ufficio amministrazione, Paolo Proietti:
e-mail: paolo.proietti@cisam.org
Ufficio vendite-abbonamenti, Andrea Trabalza:
e-mail: trabalza@cisam.org
Ufficio editoriale, Roberto Arelli:
e-mail: roberto.arelli@cisam.org
Ufficio spedizioni, Fabio Simoneschi:
e-mail: fabio.simoneschi@cisam.org
Redazione Studi Medievali, Francesca Bernardini:
e-mail: studimedievali@cisam.org
Redazione Temporis Signa
e-mail: temporissigna@cisam.org
Biblioteca
e-mail: biblioteca@cisam.org
PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TRIENNIO 2021-2023
1. OGGETTO E FINALITA’
2. RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
3. INDIVIDUAZIONE A TTIVIT A ’ CON PIU’ ELEV A TO RISCHIO DI CORRUZIONE
4. MISURE DI PREVENZIONE COMUNI A TUTTI I SETTORI A RISCHIO
5. MISURE DI PREVENZIONE RIGUARDANTI TUTTO IL PERSONALE
6. MISURE DI PREVENZIONE E PRINCIPI DI COMPORTAMENTO
7. MISURE DI PREVENZIONE E FORMAZIONE
8. MISURE RELATIVE ALLA TRASPARENZA
1. OGGETTO E FINALITA’
Ai sensi della Legge 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione nella pubblica amministrazione” la Fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo (Fondazione Cisam) adotta il Piano di prevenzione della corruzione, con la funzione di fornire una valutazione del diverso livello di esposizione delle attività al rischio di corruzione e stabilire gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio.
Il concetto di “corruzione” preso in considerazione dal presente documento va inteso in senso lato, ossia come comprensivo di tutte le varie situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si possa riscontrare l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati, configurando situazioni rilevanti più ampie della fattispecie penalistica di cui agli artt. 318, 319 e 319 ter c.p., che arrivano ad includere tutti i delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati nel Titolo II, Capo I, del Codice penale e i malfunzionamenti dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite.
Scopo del Piano è l’individuazione, tra le attività di competenza della Fondazione, di quelle più esposte al rischio di corruzione e la previsione di meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione.
Destinatario del presente piano è tutto l’organico della Fondazione.
Il presente Piano di prevenzione della corruzione predisposto in attuazione del decreto legislativo n. 39, all’art.1, comma 2, lett. C, viene redatto in forma semplificata, dovendo necessariamente tenere conto di quelle che sono le peculiarità della Fondazione quale ente di diritto privato in controllo pubblico e della esiguità della struttura organizzativa della stessa.
Si precisa che gli ambiti di applicazione del presente Piano riguardano tutte le attività della Fondazione: ricerca ed alta formazione, congressi e convegni, editoria scientifica, biblioteca specialistica.
2. RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cisam nomina, ai sensi dell’art. 1 comma 7 della Legge n. 190 del 2012, il Responsabile della prevenzione della corruzione (R.P .C.).
Il Consiglio di Amministrazione, su proposta formulata dal R.P.C, adotta il piano di prevenzione della corruzione nella prima riunione utile dell’anno.
Il Piano viene pubblicato, a cura del R.P.C., sul sito internet della Fondazione nella sezione “Amministrazione trasparente”.
Il Responsabile della prevenzione della corruzione deve:
– provvedere alla verifica dell’efficace attuazione del Piano per la prevenzione della corruzione e della sua idoneità;
– proporre la modifica del Piano quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell’organizzazione o nell’attività dell’amministrazione;
– riferire annualmente sull’attività al Consiglio di Amministrazione, in tutti i casi in cui questo lo richieda o qualora lo stesso Responsabile lo ritenga opportuno;
– proporre i contenuti del programma di formazione, elaborando specifiche procedure di formazione, e collaborare con il Presidente della Fondazione nell’individuazione del personale da inserire nei programmi di formazione di cui al comma 11 Legge 190/2012;
– verificare lo stato di attuazione del programma di formazione ed individuazione dei contenuti formativi e dei possibili candidati;
– procedere alla revisione del regolamento generale di contabilità, già in uso presso la Fondazione, proponendo al Consiglio di Amministrazione eventuali modifiche od integrazioni tese a diminuire il rischio di corruzione nei processi decisionali;
– contestare, ai sensi dell’art.15 del D. Lgs 39/2013, all’interessato l’esistenza o l’insorgenza delle situazioni di inconferibilità o incompatibilità di incarichi di cui al decreto stesso.
3. INDIVIDUAZIONE ATTIVITA’ CON PIU’ ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE
Una delle esigenze a cui il presente Piano deve attendere è l’individuazione delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione.
L’art. 1 comma 16 della Legge 190/2012 procede già ad una prima diretta individuazione, relativamente ai seguenti procedimenti:
a) autorizzazione o concessione;
b) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163;
c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, attribuzione di vantaggi economici a persone ed enti pubblici e privati;
d) concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera.
Le disposizioni del presente Piano hanno l’obiettivo di abbassare il grado di rischio rispetto a quanto sopra riportato.
4. MISURE DI PREVENZIONE COMUNI A TUTTI I SETTORI A RISCHIO
Tenuto conto dell’assetto organizzativo della Fondazione Cisam, considerata l’entità della struttura, le cui attività sono svolte in completa sinergia fra tutti i soggetti in essa operanti, e visto il regolamento di contabilità, si considerano a basso rischio le azioni amministrative e contabili ad esso collegate.
In ogni caso, il Responsabile amministrativo della Fondazione è incaricato di occuparsi della finalizzazione delle decisioni del Cda, impartendo le opportune indicazioni agli uffici, al fine di contrastare il rischio di corruzione.
Il Responsabile amministrativo è incaricato, altresì, di monitorare costantemente l’attuazione del regolamento di contabilità già in uso presso l’Ente e di comunicare, con cadenza periodica, al Responsabile della prevenzione della corruzione, circa le attività e i procedimenti a rischio.
5. MISURE DI PREVENZIONE RIGUARDANTI TUTTO IL PERSONALE
Ai sensi dell’art. 35-bis del d.lgs. 165/2001, così come introdotto dall’art. 1, comma 46, della L.190/2012, coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale:
– non possono fare parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l’accesso o la selezione a pubblici impieghi;
– non possono essere assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie, all’acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o all’erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzioni di vantaggi economici a soggetti pubblici e privati;
– non possono fare parte delle commissioni per la scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, per la concessione o l’erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere.
Il dipendente, sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato, è tenuto a comunicare, non appena ne viene a conoscenza, al R.P.C. di essere stato sottoposto a procedimento di prevenzione ovvero a procedimento penale per reati, previsti nel capo I, titolo II del libro secondo del codice penale.
Il Responsabile della prevenzione della corruzione cura che nell’ente siano rispettate le disposizioni del decreto legislativo 8 aprile 2013 n.39 sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi dirigenziali e di responsabilità amministrativa di vertice. A tale fine il responsabile contesta all’interessato l’esistenza o l’insorgere delle situazioni di inconferibilità o incompatibilità di cui alla disciplina citata.
Ai sensi dell’art. 20 del decreto legislativo 8 aprile 2013 n.39, all’atto del conferimento dell’incarico l’interessato presenta una dichiarazione sulla insussistenza di cause di inconferibilità. Nel corso dell’incarico l’interessato presenta annualmente una dichiarazione sulla insussistenza delle cause di incompatibilità.
Tutti i dipendenti dell’ente sono tenuti a dichiarare, mediante specifica attestazione da trasmettersi al R.P.C., la conoscenza e presa d’atto del piano di prevenzione della corruzione pubblicato sul sito istituzionale dell’Ente.
6. MISURE DI PREVENZIONE E PRINCIPI DI COMPORTAMENTO
I destinatari del presente Piano dovranno rispettare, oltre alle disposizioni e procedure aziendali, i principi di comportamento di seguito indicati ed ispirati al D.P.R. 62/2013:
– non devono porre in essere quei comportamenti che possano configurare presupposti alle fattispecie di reato di corruzione o che sebbene non costituiscano di per se un’ipotesi di reato, possano potenzialmente diventarlo;
– devono evitare di porre in essere qualsiasi situazione di conflitto di interesse nei confronti dell’Ente;
– seguire le procedure evidenziate nel regolamento generale di contabilità in uso presso l’Ente;
– devono orientare il proprio agire ai principi di economicità, efficienza ed efficacia, seguendo nella gestione delle risorse una logica di contenimento dei costi che non pregiudichi la qualità dei risultati;
– non possono offrire o accettare denaro o doni, per sé o per altri, salvo che si tratti di doni o di utilità di modico valore;
– nelle richieste o rapporti con la pubblica amministrazione, il personale incaricato non deve cercare di influenzare in alcun modo le decisioni della controparte;
– ai consulenti o ai soggetti terzi che rappresentano la Fondazione nei rapporti con la Pubblica Amministrazione si applicheranno le stesse direttive valide per i dipendenti;
– nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, la Fondazione non dovrà farsi rappresentare da un consulente o da un soggetto terzo quando si possano creare conflitti di interesse;
– i responsabili devono rispettare i principi di trasparenza nell’assunzione delle decisioni aziendali, con particolare attenzione a quelle che hanno impatto sui terzi;
– i dipendenti e collaboratori incaricati devono tenere un comportamento corretto, trasparente e collaborativo in tutte le attività finalizzate alla formazione del bilancio
e delle altre comunicazioni sociali.
7. MISURE DI PREVENZIONE E FORMAZIONE
I dipendenti della Fondazione qualora interessati in attività individuate a rischio di corruzione saranno destinatari di interventi formativi al fine di riconoscere ed evitare i rischi di fenomeni corruttivi conseguenti l’attività svolta.
Il programma di formazione, tenuto conto delle risorse strumentali ed economiche a disposizione, avrà ad oggetto l’approfondimento dei contenuti della Legge 190/2012, nonché l’applicazione delle normative di settore e dei regolamenti interni.
8. MISURE RELATIVE ALLA TRASPARENZA
La Fondazione pubblicherà nel proprio sito istituzionale le principali informazioni economiche e organizzative che la caratterizzano.
Le informazioni, caricate nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito, dovranno inoltre essere costantemente aggiornate e implementate al fine di garantirne la piena fruibilità ai soggetti terzi interessati.
Documento predisposto dal Responsabile della prevenzione della corruzione prof. Massimiliano Bassetti e adottato dalla Fondazione Cisam con deliberazione del 18/05/2021
Bilanci Preventivi
Informativa per il trattamento dei dati personali
Ai sensi dell’articolo 13 e 14 del Regolamento UE 679/2016, La Fondazione Centro Italiano di studi sull’alto medioevo – CISAM, (in seguito Fondazione CISAM), con sede legale in Piazza Libertà, 12 e sede operativa in Via dell’Arrigo snc – 06049 Spoleto (PG), in qualità di Titolare del trattamento, fornisce le informazioni relative al trattamento dei dati afferenti le persone fisiche quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, suoi lavoratori dipendenti e lavoratori dipendenti di eventuali subfornitori utilizzati nell’ambito della gestione del Contratto.
1. Titolare del trattamento
Titolare del trattamento è: a Fondazione Centro Italiano di studi sull’alto medioevo – CISAM, con sede legale in Piazza Libertà, 12 e sede operativa in Via dell’Arrigo snc – 06049 Spoleto (PG), tel. 0743 225630, email cisam@cisam.org
2. Finalità e base giuridica del trattamento
I dati personali che il fornitore conferisce alla Committente saranno trattati per le seguenti finalità:
• per ottenere informazioni anche in fase precontrattuale;
• per la gestione del Contratto inclusa la gestione della corrispondenza e delle comunicazioni in genere con il fornitore;
• per finalità connesse all’adempimento delle obbligazioni tutte nascenti dal Contratto;
• per finalità afferenti al controllo della corretta esecuzione del Contratto da parte del Fornitore e delle obbligazioni tutte da esso nascenti, funzionale o inerente alla verifica dell’adempimento o della violazione delle obbligazioni di cui al Contratto e per le conseguenti determinazioni in merito alla qualificazione stessa del Fornitore;
• per attività di gestione ed elaborazione a fini amministrativi, fiscali e contabili (comunicazioni, fatturazione passiva, pagamenti, ecc.) relative alla gestione del Contratto;
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Fatto salvo il caso di eventuali trattamenti di dati per finalità ulteriori rispetto alla gestione del rapporto contrattuale ed all’esecuzione di obblighi di legge, ipotesi in cui il conferimento dei dati è assolutamente facoltativo e che saranno opportunamente segnalate al Fornitore, il conferimento dei dati è obbligatorio per dar seguito agli adempimenti derivanti dal rapporto contrattuale. Ne consegue che il loro mancato conferimento inibisce la possibilità di avviare, gestire e proseguire il rapporto contrattuale.
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I dati potranno essere resi accessibili per le finalità di cui al punto 2: • Ai dipendenti e collaboratori del Titolare nella loro qualità di incaricati e/o responsabili interni del trattamento e/o amministratori di sistema; • A società terze o altri soggetti (a titolo indicativo, istituti di credito, studi professionali, consulenti, società di assicurazione ecc) che svolgono attività in outsourcing per conto del Titolare, nella loro qualità di responsabili esterni del trattamento. Il Titolare garantisce che i trattamenti eseguiti dai terzi sono effettuati in modo da garantire comunque un adeguato livello di confidenzialità dei dati stessi. L’elenco aggiornato dei responsabili e degli incaricati al trattamento è custodito presso la sede legale del Titolare del trattamento.
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8. Periodo di conservazione dei dati
I dati saranno trattati per il periodo di vigenza del Contratto cui si riferiscono, relativamente ad adempimenti di legge per il tempo richiesto dalla stessa.
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a. ottenere dal titolare del trattamento la conferma che sia o meno in corso un trattamento di dati personali che lo riguardano e in tal caso, di ottenere l’accesso ai dati personali e alle seguenti informazioni: le finalità del trattamento; le categorie di dati personali in questione; i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati personali sono stati o saranno comunicati, in particolare se destinatari di paesi terzi o organizzazioni internazionali; quando possibile, il periodo di conservazione dei dati personali previsto oppure, se non è possibile, i criteri utilizzati per determinare tale periodo; qualora i dati non siano raccolti presso l’interessato, tutte le informazioni disponibili sulla loro origine; l’esistenza di un processo decisionale automatizzato, compresa la profilazione e, almeno in tali casi, informazioni significative sulla logica utilizzata, nonché l’importanza e le conseguenze previste di tale trattamento per l’interessato;
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d. ottenere dal titolare del trattamento la limitazione del trattamento quando ricorre una delle seguenti ipotesi: a) l’interessato contesta l’esattezza dei dati personali, per il periodo necessario al titolare del trattamento per verificare l’esattezza di tali dati personali; b) il trattamento è illecito e l’interessato si oppone alla cancellazione dei dati personali e chiede invece che ne sia limitato l’utilizzo; c) benché il titolare del trattamento non ne abbia più bisogno ai fini del trattamento, i dati personali sono necessari all’interessato per l’accertamento, l’esercizio o la difesa di un diritto in sede giudiziaria; d) l’interessato si è opposto al trattamento ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 1, in attesa della verifica in merito all’eventuale prevalenza dei motivi legittimi del titolare del trattamento rispetto a quelli dell’interessato;
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g. diritto di non essere sottoposto a una decisione basata unicamente sul trattamento automatizzato, compresa la profilazione, che produca effetti giuridici che lo riguardano o che incida in modo analogo significativamente sulla sua persona;
h. diritto di proporre reclamo a un’autorità di controllo.
Modalità di esercizio dei diritti
Potrà in qualsiasi momento esercitare i diritti contattando, il Titolare del trattamento al seguente indirizzo email: cisam@cisam.org